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Buonasera, Shadowhunters! 😀 La nostra Cassie ha caricato uno snippet per festeggiare la Malec Week di quest’anno (e anche Cassandra Jean ci ha tenuto a fare un regalo al fandom, caricando una nuova illustrazione di Magnus e Alec – quella qui in basso!). Buona lettura! ;P <3

« Da… LOST BOOK OF THE WHITE. Sul serio. Faremo un salto in avanti per divertirci [NdT: vi ricordiamo che “The Lost Book of the White” era originariamente il titolo del primo libro di “The Eldest Curses”; ora, invece, il primo romanzo si intitola “The Red Scrolls of Magic”, mentre “The Lost Book of the White” è il titolo del secondo]. I nostri ragazzi rubano un po’ di tempo da trascorrere da soli mentre il bimbo sta nella stanza accanto… »

Magnus osservò Alec avanzare verso il loro letto, che dava un senso di sicurezza, casa e affetto, e sentì l’ultima briciola di tensione scivolare via dal suo corpo. Poteva di nuovo dormire, pensò. Era passato un po’ di tempo dall’ultima volta che avevano dormito insieme nel loro letto, nello stesso momento. Troppo tempo. Ruotò le spalle, sospirando, e gli occhi di Alec seguirono il suo movimento.
“Non sono stanco,” affermò Alec, sebbene fosse chiaramente una menzogna. “Tu sì? Oppure vorresti – restare sveglio?”
Oh. Era passato un po’ di tempo da parecchie cose.
Troppo tempo.
Magnus si stese lungo il letto e mentì, con voce morbida e deliziata: “Non sono stanco.”
Alec gli era già sporto verso di lui, col corpo magro da guerriero allungato sul letto e curvo in direzione di Magnus. Si incontrarono a metà strada, dandosi un bacio che all’inizio era dolce come la luce lunare. Magnus stava sorridendo. Dopo un attimo, la bocca calda di Alec si curvò in un sorriso di risposta. La luce lunare si trasformò in luce delle stelle: era come se dei punti di lucentezza prendessero vita scintillando attraverso il corpo di Magnus.
Magnus si allontanò con fare riluttante da Alec per aiutarlo a togliersi la t-shirt consunta. La lasciò cadere a lato del letto, e iniziò a sfilarsi gli anelli dalle dita.
“Ehi,” mormorò Alec, con gli occhi che brillavano sotto la luce fioca e la voce roca. “Non toglierli.”
Era passato davvero troppo.
“D’accordo,” gli sussurrò Magnus in risposta. “Qualsiasi cosa tu voglia.”
“Qualsiasi?” ripeté Alec.
Magnus si allungò per accarezzare la runa angelica sulla gola di Alec, e sentì Alec deglutire sotto la lieve pressione delle sue dita e del metallo dei suoi anelli. A quel punto Magnus agguantò la nuca di Alec e lo tirò a sé per un altro bacio. La sua mano libera scivolò sulla curva della schiena di Alec, e i suoi anelli inciamparono lungo la sua colonna vertebrale. Il palmo percorse le scapole, tracciando la ben nota e sempre meravigliosa striscia di pelle morbida e cicatrici.
Alec interruppe il bacio con un gemito, e posò il capo sulla spalla di Magnus, nascondendo per un istante il viso contro la sua gola. Fece scivolare la vestaglia dalle spalle di Magnus e, mentre la seta veniva via, baciò la pelle scura nuda. La pressione della sua bocca era tenera, oltre che appassionata: ogni gesto di Alec era sempre incredibilmente onesto.
“Qualsiasi,” confermò Magnus, e lo intendeva con tutto il cuore. “Cosa desideri?”
“Tutto,” mormorò Alec. “Te.”
“‘Tutto’ e ‘me’ non sono la stessa cosa,” sussurrò Magnus.
“Per me sì,” rispose Alec.
Lo baciò di nuovo, baciò via l’espressione stupefatta che Magnus sapeva di avere, perché ancora adesso riusciva a farsi cogliere di sorpresa da Alec Lightwood, e ancora si domandava se tutto questo potesse davvero essere per lui. A differenza del primo della serata, che era stato dolce, questo bacio diventò profondo, e mentre si baciavano Alec si trascinò sui cuscini di seta, e tirò Magnus contro di sé.
Magnus strofinò il naso contro la runa sul lato della gola di Alec, e poi baciò il vuoto alla base della sua gola, e sentì un brivido correre attraverso il corpo di Alec.
A quel punto un urlo ruppe il silenzio.