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Buongiorno, Shadowhunters!
Sabato sera Cassie ha partecipato a una live Instagram per festeggiare il decimo anniversario del TMI Source (tanti auguri, Cat!), e ha deciso di deliziare tutti noi con un annuncio a sorpresa… e tante risposte su “La Catena di Ferro” (che arriverà in Italia il 27 aprile, qualora vi foste persi il nostro annuncio).

NOTA BENE: tutte le informazioni spoiler de “La Catena di Ferro” le troverete in fondo a questo post, ben segnalate da avvisi/ecc. Noi vi sconsigliamo fortemente di leggerle ora, qualora non aveste ancora cominciato/terminato il libro – vi rovinereste davvero troppo della trama!

NOTA BENE 2: ovviamente nelle domande si parla liberamente anche delle altre serie di Cassie (TMI, TID, TDA, le raccolte). Ormai gli eventi di “Regina dell’Aria e delle Tenebre” non sono più considerati veri spoiler da anni… ma fate comunque attenzione, in caso non aveste ancora recuperato quei libri!

Detto ciò… Cos’ha rivelato Cassie?

 

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Progetto segreto: Cassie ha deciso di coglierci TUTTI di sorpresa e annunciare di avere in programma un nuovo progetto segreto e gratuito(!!!) che avrà come protagonisti i nostri personaggi preferiti.
Al momento, e per ovvi motivi, i dettagli sono tutti nebulosi… ma questo è ciò che Cassie ha potuto rivelare a riguardo: «Sì, a certo punto [scoprirete il motivo per cui c’è un Portale per la Cornovaglia nell’Istituto di Londra]. Non posso garantirvi che lo scoprirete in “Chain of Thorns”. Conosco la risposta… e, in effetti, sto lavorando a un progetto segreto… che potrebbe rispondere ad alcune domande. Ma non posso parlarne. Okay, dirò una cosa: ha a che fare con gli Shadowhunters, ma non è né un film, né una serie TV. Non voglio che vi emozioniate troppo. Ma si tratta di una cosa di cui non avevo parlato prima, ed è un progetto che sto portando avanti nel tempo libero, slegato dal resto – una cosina simpatica a cui sto pensando sin da quando ho lavorato a “The Letter Game” [NdRò: qui, in fondo alla pagina degli extra di TLH], perché mi ha divertita tantissimo. E quindi… ho un nuovo progetto segreto, e voi siete le prime persone a cui lo dico. [Cat: “Splendido! Ma è una cosa che stai facendo da sola, senza altri co-autori, tipo quelli de “Le Cronache di Magnus Bane”?”] Non ho chiesto a nessun altro di partecipare, perché sarà gratuito, e non sento di poter chiedere ai miei amici di lavorare gratuitamente per me. Se vogliono offrirsi volontari, okay! Altrimenti, ritengo che pure se qualcuno è tuo amico, non puoi chiedergli di lavorare gratuitamente ai tuoi progetti, senza compensare quella persona come si deve. Ma sarà divertente – e per me è divertente, perché stavo riflettendo sui legami tra The Wicked Powers e The Dark Artifices e The Last Hours, e i modi in cui si connettono tra loro. E, quindi, è così che è nata l’idea. [Cat chiede se la notizia verrà annunciata ufficialmente in una newsletter] Sì!».».

Data di uscita orientativa dei suoi prossimi lavori (“Chain of Thorns”, “The Black Volume of the Dead”, “Sword Catcher” e “The Wicked Powers”): comprensibilmente, Cassie non ha modo di sbilanciarsi riguardo alla pubblicazione dei prossimi libri. Al momento è concentrata sulla scrittura di “Chain of Thorns” e “Sword Catcher”: «Non lo so [quando arriveranno]. Vorrei saperlo, però. Il motivo è che ho scelto case editrici diverse, che ora stanno organizzando i miei impegni tra loro – ed è per questo che è così complicato. Capisco perché le persone si chiedano: “Perché non è più semplice? In genere è più semplice!”, e sì, è così, perché generalmente ho un solo editore, che si organizza da solo. Ma ora ne ho due, e ognuno mi dava tempistiche, e io mi ritrovavo a non farcela, perché magari mi davano la scaletta degli impegni di “Sword Catcher”, di “Chain of Thorns”, di “Black Volume of the Dead”, e avevano tutti e tre scadenze nello stesso periodo… Quindi ci siamo resi conto che dovevamo trovare un modo per far funzionare la cosa, così che io possa lavorare in modo ragionevole. Ecco cosa sta succedendo al momento, quindi. Logicamente entrambe le case editrici dicono: “Il mio libro dovrebbe avere la precedenza!” Di conseguenza non avrò data di uscita finché non sarà tutto organizzato. So con certezza che “Chain of Thorns” uscirà l’anno prossimo, ne sono sicura. “Sword Catcher” invece dovrebbe arrivare alla fine del prossimo anno, o all’inizio del successivo. In linea di massima, almeno. “Black Volume of the Dead” arriverà dopo quelli, ma per quel romanzo dovrò organizzarmi anche con gli impegni di Wes [NdRò: il co-autore della serie], cosa che rende tutto ancora più complicato, perché si tratta di un altro autore che ha scadenze per i suoi romanzi. Inoltre, io e Wes abbiamo anche iniziato a parlare della trama del libro, ed è possibile debba uscire insieme a The Wicked Powers, perché in questo momento ci sono cose al suo interno che spoilerano TWP. Ci siamo detti: “Aaah!” Non voglio spoilerare The Wicked Powers, quindi è possibile che ci si ritrovi costretti a far uscire il primo volume di TWP prima e “The Black Volume of the Dead” poi. So però che i prossimi due romanzi saranno “Chain of Thorns” e “Sword Catcher”».

Snippet di “Chain of Thorns”: Cassie ha rivelato che il primo estratto di “Chain of Thorns” arriverà a giugno: ne ha già scelti un po’ che vorrebbe condividere, ma li sta ancora sistemando. 😀

Libro delle fiabe: se vi interessa “All The Stories Are True” (cliccando qui potrete vedere alcuni dei racconti inclusi nel progetto/delle foto dell’edizione promozionale), il consiglio di Cassie è di affrettarvi ad acquistarlo: «Per quelli di voi che se lo ricordano – e probabilmente siete in molti –, Cassandra Jean, una delle mie illustratrici preferite, ha realizzato una bellissima serie di illustrazioni dei personaggi di Shadowhunters in tante fiabe diverse. È davvero stupenda, e abbiamo Magnus e Alec in versione Biancaneve, e [Cat mostra l’illustrazione dei Jordelia] Cordelia e James – in “Le Mille e Una Notte”, giusto? Sì, “Le Mille e Una Notte”. E… ci sono trenta, trentacinque illustrazioni differenti, e sono tutte davvero carine. Per tantissimo tempo i lettori ci hanno chiesto di trasformarle in un libro, e in effetti Simon & Schuster ha realizzato una tiratura molto limitata – [Cat mostra la copertina] sì, Cat ce l’ha – per accompagnare i preordini di… ricordi che libro? “Queen of Air and Darkness”? [Cat conferma] Ma era disponibile solo per i lettori che potevano ordinare “Queen of Air and Darkness”, e che potevano acquistarlo negli Stati Uniti, o che conoscevano qualcuno negli Stati Uniti disposto a spedirglielo. Quindi, adesso queste illustrazioni verranno raccolte in un bellissimo volume con la copertina rigida, blu e argentato – è meraviglioso. Abbiamo passato molto tempo a progettarlo. Una nostra gentilissima amica, Hebel, lo ha messo in preordine sul suo sito per 14,99 dollari [NdRò: più spese di spedizione, ovviamente; lo trovate qui], quindi qualora doveste vincere il buono [messo in palio dal TMI Source in uno dei suoi giveaway di compleanno], potrete usarlo per comprarlo. Hebel spedisce in tutto il mondo. Sarà disponibile solo una quantità molto limitata di libri, perché… beh, li sto realizzando io, quindi pago io la stampa, e di conseguenza ho potuto produrne solo un numero ridotto. Ecco perché dovreste farlo, se è qualcosa che siete interessati a preordinare: una volta che saranno finiti, saranno finiti, e non so se ne produrremo mai altri. Si chiama “All The Stories Are True”».

Calendario 2022: verso fine anno verrà reso disponibile su Hebel Design anche il calendario Shadowhunters 2022, di cui abbiamo avuto un piccolo assaggio (;P) qualche giorno fa sui social di Cassie:

Le illustrazioni (come per il calendario TLH del 2021) sono di Charlie Bowater: «Questa volta Charlie sta realizzando bellissime illustrazioni di alcune scene dei vari libri sugli Shadowhunters – le prime tre grandi serie, quindi The Dark Artifices, The Mortal Instruments e The Infernal Devices. Ho pubblicato l’illustrazione di Julian ed Emma perché è la prima che Charlie ha terminato, ed è davvero stupenda, ma ce ne saranno tante altre. Ne ho già viste quattro, e sono tutte bellissime. Verranno raccolte in un calendario, e su ogni pagina ci saranno due personaggi che interagiscono: magari Will e Jem, Alec e Jace, Alec e Magnus, Kit e Ty… e ci sarà anche una lettera scritta da uno dei due personaggi per l’altro».

Possibilità di ricevere un nuovo albero genealogico in futuro: come Cat stessa ricorda nella domanda, come contenuto speciale di “Chain of Thorns” è prevista una sorta di “spiegazione” delle ragioni per cui l’albero genealogico de “La Principessa” contenga tutti quegli errori.
Sul se ci sia o meno la possibilità di avere un nuovo albero corretto in futuro, una volta che tutti i romanzi saranno stati scritti, Cassie dice: «No! Non lo farò mai più. [Ridono] Okay, no, fammi essere più chiara. In verità nei libri ci sono già stati alcuni indizi sul perché l’albero sia alterato. Quindi sì, lo scopriremo: alla fine di “Chain of Thorns” c’è una storia sull’albero genealogico – “Lasciate che vi racconti la storia di quest’albero genealogico!”. Uhm… E sì, realizzerò sicuramente degli alberi genealogici per i personaggi, dopo The Wicked Powers… ma non prima, perché non voglio che ci sia nulla nell’albero che mi limiti – quando scriverò The Wicked Powers, voglio essere quanto più libera possibile di scrivere storie, senza sentirmi costretta da cose che ho rivelato in precedenza. E quindi questi alberi genealogici, per me, sono una specie di materiale extra, e credo che dopo l’uscita di The Wicked Powers sarebbe simpatico realizzare una sorta di grande guida al mondo degli Shadowhunters – un po’ un Codice aggiornato, con mappe, immagini, compleanni dei personaggi, alberi genealogici e tutto questo tipo di informazioni».

I tarocchi di Gabriella Bujdoso: Cassie non sa se verranno mai messi in vendita, ma ne parlerà con Gabriella: «…le persone li vorrebbero comprare? Mandateci cuori [durante la live] se li volete. [Cat: “O magari potresti fare un sondaggio”] Forse farò un sondaggio. Non avevo in programma di rilasciarli per l’acquisto. Li stavamo facendo solo per divertimento, per intrattenere i lettori – e Gabriella è davvero talentuosa, e io adoro davvero lavorare con gli artisti… E ritengo che se sei così fortunato da avere successo con la tua arte, una delle cose migliori che puoi fare sia supportare gli altri artisti. Dunque sono sempre in favore di ingaggiare artisti differenti e fargli produrre fanart, design – o qualunque cosa, per la felicità mia e dei miei fan. E con i tarocchi l’avevo pensata semplicemente così, e anche come un nuovo modo per vedere i personaggi, perché ho cominciato a rilasciarli prima che uscisse “Chain of Gold”. Quindi… non saprei, ne parlerò con Gabriella, e magari ne produrremo una quantità limitata, perché i lettori possano acquistarli, se li vogliono. È un’idea».

Se ci sarà almeno una scena in “Chain of Thorns” che Cassie non vede l’ora di farci leggere, perché pensa che ci sorprenderà: «Sì. Non credo che tutto succederà esattamente come ci si aspetta. Mi viene effettivamente in mente una scena in particolare che penso farà dire alle persone: “Woah, non avevo idea che sarebbe successo”. Ma non posso dirvi nulla a riguardo! [Cat concorda]».

Se Magnus si imbatterà di nuovo in qualche coppia in “quei momenti”: «Beh, è assolutamente possibile. Sono certa che non sarà mai davvero l’ultima volta, per Magnus. Posso confermare che succederà almeno un’altra volta. [Cat sottolinea come la cosa gli sia capitata già in TMI, TID e TDA] Lo so, continua a succedergli! Non penso che gli piaccia, però. È solo destino che gli succeda».

Se scopriremo mai perché Jace non abbia visto/interagito con i fantasmi in The Mortal Instruments, e se questo potere salterà fuori in The Wicked Powers: «Sì, è vero, non lo sappiamo. È certamente possibile che l’argomento non sia saltato fuori in The Mortal Instruments, visto che per ovvi motivi ci si è ritrovati con molti più fantasmi e concentrati molto di più sull’argomento in The Last Hours, come pure in The Infernal Device. È anche possibile, certo, che Jace, pur essendo un Herondale… è sicuramente diverso dagli altri, per via di ciò che Valentine gli ha fatto col sangue angelico. È quindi possibile che il sangue angelico abbia influito sulla sua capacità di vedere i morti, dal momento che è una capacità leggermente più… oscura. E quindi lo scopriremo: si tratta certamente di qualcosa che voglio spiegare, perché mi è stato chiesto, e capisco il perché siate curiosi. Posso dire che probabilmente c’è un motivo se per il momento non ne ha visto nessuno».

Se avremo il punto di vista del fantasma di Livvy in The Wicked Powers: «In effetti, il fantasma di Livvy ha narrato una storia di “Fantasmi del Mercato delle Ombre”… quella su Ty e la sua permanenza alla Scholomance. Quindi capisco perché sarebbe bello leggere di nuovo di Livvy, conoscere il suo punto di vista. È piuttosto interessante… come fantasma, Livvy è un personaggio interessante. Una delle cose che ho realizzato, mentre buttavo giù la trama generale di The Wicked Powers, è che Ty continua a crescere, mentre Livvy no. Ed è una cosa così strana. Me ne sono resa conto mentre lavoravo con Cassandra Jean sulle carte dei fiori aggiornate – abbiamo Kit diciottenne, e lei ha già realizzato quelle di Ty e Dru. E mentre lavorava su Ty, ha detto qualcosa su Livvy, e io ho commentato: “Ma Livvy non invecchierà mai. Ty invecchierà, e Livvy no”. Ed è così… triste. Lo so, è straziante. Comunque, due cose: capisco perché le persone siano curiose riguardo ai punti di vista che avremo, ma cerco di non dirlo, perché ho la sensazione che nel corso del tempo io mi sia sbagliata. Perché penso che il libro sarà in un certo modo, andrà in una certa direzione, avrà bisogno di certi POV… e invece poi durante la stesura le cose cambiano, come succede a tutti gli scrittori. Quindi non voglio dire nulla sui punti di vista che poi potrebbe rivelarsi un’informazione scorretta. Per esempio, in “Regina dell’Aria e delle Tenebre” ero decisissima a non inserire il POV di Kieran. Mi ero detta: “Ne abbiamo già così tanti, abbiamo già Mark e Cristina che raccontano questa trama – non posso inserire Kieran!” E invece poi a fine libro mi sono ritrovata con una scena dove c’era praticamente solo lui, e quindi ho concluso: “Beh, dovrà narrarla lui, perché non c’è nessun altro”. Quindi, spesso per me è impossibile sapere con certezza chi avrà un POV e chi no, e come funzionerà. Dirò che il punto di vista del fantasma di Livvy è super interessante, ma non so se lo avremo o meno».

Se il Kit di Thule (ammesso sia vivo!) giocherà un qualche ruolo in The Wicked Powers: «Oooh! “È tutto un gioco finché la gamba di qualcuno non viene calciata nel sole”. [Ridono] Scusatemi: per chiunque pensasse che sono impazzita, stavo solo citando la mia newsletter [NdRò: vi lasciamo il link – noi l’abbiamo trovata esilarante]. È un messaggio da Thule, terra di Sebastian. Adoro Thule, mi sono divertita tantissimo a scriverne, e adoro che esista. Adoro questo tipo di città molto oscure, di paesaggi – di realtà alternative oscure, dove possiamo dare un’occhiata a come va a tutti. Livvy cazzuta e tutto il resto! Tornando alla domanda… non sappiamo neanche se Kit esistesse a Thule, se non erro. Non è qualcosa di cui si è parlato – di proposito. L’ho lasciato da parte per il futuro. Posso dirvi che la domanda sull’esistenza di Kit a Thule troverà sicuramente una risposta. Thule verrà di certo citato in The Wicked Powers. Non è facile tornarci, ed è improbabile che lo faremo. Ma è il luogo da cui proviene Janus – Jace malvagio – e Ash ci ha passato gran parte della sua vita. È qualcosa di cui si parlerà e discuterà, e scopriremo se esiste un Kit malvagio. Povero Ty: e se il Kit malvagio si presentasse da lui e volesse diventare suo amico? [Cat: “Uuuh!”] Lo so!».

Su quali consigli Cassie abbia per gli autori interessati a inserire del foreshadowing [Wikipedia in inglese] nei loro scritti: «Ottima domanda. Ciò che posso dire del foreshadowing è che non lo trovi nella tua prima bozza: quella è tutta dedicata alla trama. A volte chiamo quella bozza la “bozza zero”, da incastrarsi addirittura prima della prima, perché io ne faccio svariate – tutti ne scrivono almeno due. Quindi, quando dai un’occhiata a quella prima bozza, in pratica trovi l’ossatura del racconto: cosa succede, come A conduce a B che conduce a C che porta a D, qual è la tematica del libro, di che parla, qual è l’arco narrativo di ogni personaggio, da dove partono tutti e dove si trovano a fine libro… tutto questo forma le ossa della tua storia. A questo punto torni indietro e cominci a coprire l’ossatura. Ecco quand’è che inserisci il foreshadowing: perché a quel punto sai cosa succede. [NdRò: abbiamo tagliato un esempio spoiler di CoI] Con il foreshadowing si procede all’inverso».

I pro e i contro di scrivere durante una pandemia, e se questo abbia cambiato – temporaneamente o per sempre – determinate sue abitudini: «Ottima domanda. Credo che le vite di tutti noi siano state alterate dal Covid. Per quanto mi riguarda, in genere scrivevo in gruppo con le mie amiche – Holly Black e Kelly Link, ad esempio. Kelly potreste ricordarvela perché ha scritto insieme a me la storia sul Livvy il fantasma, in effetti. È stato davvero… complicato. E poi anche la mia assistente, che in genere si trova sempre qui con me. È stato difficile ritrovarsi all’improvviso… Era strano. Sono tornata da un tour, e tutto era ancora tanto confuso, non capivamo ancora quanto fosse serio – ancora non veniva definito pandemia. Mi sono vista con le amiche… cosa stava succedendo? Era anche preoccupante. Nel corso di quella settimana è tutto peggiorato tantissimo. Ci siamo dette: “Ah, probabilmente non è sicuro vederci, aspettiamo”. Ma non sapevamo per quanto avremmo dovuto attendere. Penso che nessuno fosse davvero preparato. E quindi sono passata dal sedermi al tavolo da lavoro, circondata da tutti i miei amici e co-autori, e a essere tutta sola in questa casa, seduta al tavolo della cucina con l’orologio che ticchettava. Ed era strano, e sicuramente mi ha fatta sentire disorientata e mi ha rallentata. Ho dovuto trovare nuovi modi per scrivere e concentrarmi, e, diciamo… provare a scrivere senza questa sorta di comunità con cui ho lavorato per quindici anni. Quindi direi che è stato complicato per tutti, e per fortuna io per molti versi posso lavorare da casa, non devo preoccuparmi di questo genere di cose. A volte chiamavo la mia assistente su Zoom e le dicevo: “Lasciamo Zoom acceso e resta lì seduta, ho solo bisogno di avere qualcuno nei paraggi”. E con lei posso farlo, perché la pago! [Ridono] Quindi mi rispondeva: “Okay! Lo farò”. Ma so di non poter infliggere altrettanto ai miei amici. Mi serviva solo avere qualcuno lì – una presenza a cui poter dire: “Ho problemi con questa scena: possiamo parlarne?” Ora va meglio, perché la maggior parte dei miei amici è vaccinata, e io stessa sono vaccinata. Quindi stiamo tutti venendo vaccinati, e possiamo ricominciare a vederci. Ieri ho incontrato Holly e Kelly, fuori da casa, e abbiamo lavorato – ed è stato bellissimo. Credo che tutto questo mi abbia fatto apprezzare di più quanto avevo prima: questa valida comunità di scrittura, questi ottimi amici, queste persone che mi supportano».

DA QUESTO MOMENTO IN POI, LE RISPOSTE DI CASSIE CONTERRANNO SPOILER DE “LA CATENA DI FERRO”.

SPOILER! SPOILER! SPOILER!

(Nota bene: per visualizzare le risposte, dovrete cliccare sull’area sfocata.)

(Davvero, fareste meglio a chiudere questa pagina, qualora non aveste iniziato/terminato il romanzo. La condivideremo dopo la pubblicazione de “La Catena di Ferro” in Italia su tutti i nostri canali, quindi non correte il rischio di perdervi queste risposte.)

…buona lettura! ;D

Il finale del libro: riguardo QUELLA conclusione, Cassie ha da dire: «Il finale di “Chain of Iron”… perché? Beh, “Chain of Iron” è un romanzo che ha come tematica i segreti, e i problemi di comunicazione. Quindi il finale è figlio di tutti i quei segreti e quei problemi di comunicazione che i personaggi hanno avuto nel corso del libro. [Cassie e Cat si prendono un secondo per disabilitare i commenti, visto che rischiavano di distrarsi per leggerli] Quindi, sì… segreti e problemi di comunicazione. Stanno succedendo un mucchio di cose complicate tra James e Cordelia, e Matthew e Cordelia, e Matthew e James. E tutto dipende dal fatto che, nello specifico, quei tre personaggi si nascondono segreti e non si rivelano l’un l’altro i loro reali sentimenti. Due fattori giocano quindi un ruolo nel finale, e uno di questi è il fatto che questo è ciò che inevitabilmente succede quando non si è sinceri. Ti ritrovi in una situazione in cui nessuno conosce la verità sui sentimenti dell’altro. Matthew crede che James non ami Cordelia; Cordelia crede che James non la ami; James crede che Cordelia non provi sentimenti per lui, e non ha la più pallida idea che Matthew provi dei sentimenti per lei, perché nessuno di loro ha condiviso con l’altro queste informazioni. Ecco com’è che ci ritroviamo con questa situazione a fine libro: ammesso che queste persone non siano oneste a vicenda riguardo ai propri sentimenti, non troveranno mai una soluzione. E poi gioca un certo ruolo nel finale anche la crescita del personaggio di Cordelia. È giunta a Londra con il desiderio di salvare suo padre, di diventare la parabatai di Lucie, di stare con James… di avere amici, di diventare un’eroina. E tutto ciò le è stato strappato, a fine libro. Non può più diventare la parabatai di Lucie; sente di aver perso, sai, i suoi amici; suo padre è morto; ha perso James. Quindi per me questo è qualcosa che Cordelia sta facendo perché ha perso tutto ciò che voleva; un gesto di disperazione. Il tipo di cose che fai quando… Se vi è mai capitato di ritrovarvi in questo tipo di situazione – come succede a tante persone –, di perdere qualcosa di enorme, spesso si reagisce facendo un gesto enorme. Io, ad esempio… quando una persona a cui tenevo tantissimo è venuta a mancare, mi sono trasferita dall’altra parte del paese, da Los Angeles a New York – e non sono mai più tornata indietro, ho cambiato tutta la mia vita. Quindi per me Cordelia è così che ha reagito alla situazione, perché sente di aver perso tutto ciò che era importante per lei, e questo rende la sua vita insostenibile. Deve fare qualcosa. Anche se si tratta di una cosa solo temporanea, come fuggire a Parigi, perlomeno è qualcosa ».

Sul perché James non fermi Cordelia: «James prende una decisione – ed è una decisione interessante, perché deve fare una scelta… non sta davvero scegliendo tra Lucie e Cordelia, non la interpreterei in questo modo. Però sta scegliendo la sua famiglia, in parte, perché è chiaramente un’emergenza, e deve aiutare. Ma si rende anche conto che il problema non è… non scegliere Daisy, ma che c’è una tale quantità di spiegazioni che deve dare, che non può farcela – non può correre sul treno a dirle: “Okay, abbiamo tre minuti, lascia che ti faccia un riassunto”. Non può farlo. Quindi prende la decisione che deve prendere, in quel momento. Credo che le decisioni di tutti loro siano comprensibili, ma non siano tutte, sai, perfette ».

Se Lucie sia trasalita mentre lei e Cordelia si esercitavano con la cerimonia parabatai perché, a causa dei suoi poteri da negromante/la sua capacità di controllare i morti, Cordelia non è in grado di “seguirla ovunque lei vada”: «Domanda interessante. Ottima osservazione, bella domanda. È una cosa che succede, ma non viene spiegata in “Chain of Iron”. Si esercitano con la cerimonia e Lucie sobbalza – e un motivo c’è, ma lo scopriremo in “Chain of Thorns”. Non posso però dire che abbia necessariamente a che fare col fatto che Cordelia non possa “seguirla ovunque lei vada”. Cioè, è una teoria interessante, mi piace, ma potrebbe non essere corretta ».

Sul nome completo di James , e in particolare “Morgan” (“James Henry Morgan Herondale”, per chi non lo ricordasse): «Viene dal lato materno della famiglia di Will; è un nome gallese, nello specifico. È stato scelto per onorare in qualche modo la discendenza gallese di Will e James. Non volevo limitarmi a dare nomi derivanti da personaggi che avevamo già incontrato… “Henry” è ovviamente per Henry, lo onora in quanto figura paterna, e onora quanto sia stato e ancora sia importante per Will. E “Morgan” invece è in onore dell’altro lato della sua famiglia, il lato gallese della sua famiglia, di cui lui è sempre stato orgoglioso. Significa “protettore” – beh, nello specifico “protettore del mare”… ma significa “protettore”, e mi è parso davvero un bel nome ».

Se vedremo altri momenti fraterni tra Lucie e James, e se lui sarà protettivo nei confronti della sorella: «Penso che sia già protettivo nei confronti di Lucie. Abbiamo già visto momenti in cui era protettivo. Ma, d’altro canto, negli scorsi due libri Lucie è stata brava a mostrarsi felice. Per molti versi, Lucie è quella che, nella sua famiglia, ha il ruolo di essere allegra; si mostra sempre felice, ottimista, e penso che la viva come una sorta di responsabilità. È lei quella che tiene tutti allegri e contenti. E credo sia per questo che James non abbia sentito il bisogno di essere protettivo… e non sapeva neanche che lei stesse facendo tutta questa roba negromantica, perché altrimenti sarebbe corso a difenderla. Però non ci siamo davvero trovati in questo tipo di circostanza. L’abbiamo assolutamente visto andare fuori di testa a Tower Bridge. Sappiamo che ama sua sorella e che è protettivo, ma abbiamo visto più momenti di protezione da parte di Alastair per Cordelia, perché tra loro c’è più conflitto. Quando sono arrivati a Londra, non avevano chissà quale rapporto fraterno, e credo che questo rapporto sia cresciuto molto, e che si siano avvicinati molto; Alastair sente di poter dire il tipo di cose che ha detto al matrimonio, che sì, si sta sposando, ma se James dovesse farle qualcosa di brutto, lo ucciderà… Lo dice in persiano, e non ricordo se nel libro sia tradotto, ma il senso è: “Se dovesse fare qualcosa di brutto, vieni a casa, e io lo ucciderò”. E questo è, beh, Alastair in versione protettivo. Fino a ora però Lucie e James non hanno avuto granché conflitto nel loro rapporto, sono sempre andati molto d’accordo. Esclusa quell’unica conversazione su Matthew, che si potrebbe forse definire un po’ tesa, non litigano mai. Quindi questa è stata un’occasione per mostrare due rapporti molto diversi tra fratelli… anzi, tre. Matthew e Charles hanno un rapporto terribile – davvero brutto. Però Matthew fa comunque di tutto per salvarlo, alla fine di “Chain of Iron”. Gli vuole bene, anche se non gli piace sempre. Alastair e Cordelia hanno un rapporto complesso, anche se profondamente amorevole, mentre quello di James e Lucie è pacifico. Credo che, visto che il terzo romanzo è quello in cui i segreti vengono rivelati, e tutti scoprono quello che gli altri personaggi stavano combinando in precedenza, scopriremo come reagirà e si sentirà James riguardo a quanto ha fatto Lucie. [Cat dice di non vedere l’ora che succeda] Non prometto che sarà felice; è decisamente protettivo, ma anche arrabbiato. [Cat cita Jesse] Non lo conosce, pensa che Jesse sia semplicemente un ragazzo che è morto ».

Se Effie comparirà anche in “Chain of Thorns”, e la sua opinione di Will: «Amo Effie. Non accetta stronzate, non ha tempo per cose simili. Amo la scena in cui si imbatte in James legato al letto e reagisce dicendo: “Non mi frega granché di cosa stiate facendo, ma adesso pretendo che mi si paghi di più”. Sì, la vedremo di nuovo, lavora ancora nella casa di Curzon Street – e almeno James ci vive ancora. Quindi sì, la vedremo ancora. [Cat ipotizza due possibili reazioni al suo incontro con Will: “Ah, mister Herondale <3” VS “Ugh, chi è quel tizio?”] Infatti! Quando lo incontra cosa pensa, di non avere tempo per lui? Oppure rispetta la sua autorità? Trova qualcosa di divertente in lui? Tutte le possibilità mi sembrano buone. Qualunque sarà la sua reazione a Will, sarà divertente ».

Se Costantinopoli tornerà in qualche modo in “Chain of Thorns” (magari per una luna di miele… ): «Beh, non posso dire nulla di eventuali lune di miele… Ma sì, cioè, Costantinopoli è il punto di riferimento – come gli scacchi, è il punto di riferimento della loro relazione, significa qualcosa per il loro rapporto. Amo quella scena in cui James sta andando in pezzi e le dice: “Costantinopoli”, e lei sa esattamente che fare. Per me è una comunicazione silenziosa, che mostra quanto forte sia il loro rapporto. E… sì, ci torneremo, perché per James e Cordelia significa qualcosa di importante ».

Se gli scacchi torneranno: «Un po’ di scacchi ci sono! Ci sono. [Cat e Cassie parlano di come le fanart su James e Cordelia che giocano a scacchi siano tutte splendide] E, sai, amo quella sorta di simbolismo negli scacchi. Sono un gioco strategia, di… pazienza, attesa, scelte, potere. È tutto molto complicato. [Continuano a parlare per un po’ del gioco degli scacchi] È stato un po’ un modo per approfondire la discendenza persiana di Cordelia e introdurre l’enorme quantità di simbolismo che rappresenta il gioco degli scacchi. [Si continua a parlare degli scacchi. Cat chiede a Cassie se sappia giocare a scacchi] Io? No! Faccio schifo a scacchi. Sono molto gelosa delle persone che sanno giocare. Gli scacchi richiedono la capacità di immaginare quello che succederà in futuro sulla scacchiera, e io non ci riesco ».

Se scopriremo perché Grace non “ricorda” la sua famiglia (ha a che fare con Belial, magari?), e se sapremo altro sui Cartwright: «Non è che Grace non li ricordi… ha ricordi di loro, ma sono quelle sensazioni a esserle state tolte da ciò che Tatiana le ha fatto, sia emotivamente che magicamente. Saprebbe distinguerli in mezzo a una fila di persone, e li ricorda chi sono – quindi qui non c’è nessun mistero. Nessun: “Grace recupera i suoi ricordi e OH MIO DIO! È la discendente segreta di Belial!”, né niente di simile. Potremmo scoprire altro sui Cartwright, e penso che succederà, ma riguarda più che altro lo stato emotivo di Grace che la trama. I Cartwright non hanno fatto davvero parte di questa storia, e penso che introdurli ora, nel terzo atto della storia, sarebbe come barare, ammesso che la cosa non sia stata costruita in qualche misura – e credo che l’unica costruzione sia a livello emotivo, riguardo Grace e la sua famiglia. E riguardo al fatto che lei abbia questa madre adottiva e questa famiglia biologica – ma la famiglia biologica è morta, e sua madre adottiva non l’ha mai davvero trattata come una figlia vera. Quindi qual è la natura della famiglia di Grace? Come troverà una famiglia nel mondo? Per me è questo l’importante. [Cat sottolinea come sia interessante il fatto che le siano stati tolti quei “sentimenti”, e ipotizza che forse dopo “Chain of Thorns” più persone proveranno comprensione nei confronti di Grace] Beh, è interessante. Ho la sensazione ognuno provi qualcosa di diverso su di lei. È un personaggio molto complicato ».

Se Jesse abbia detto a Lucie che può comandare i fantasmi solo dietro loro esplicito consenso per ragioni etiche/morali o altro: «Morali, ed etiche. Perché sappiamo che Lucie può comandarli senza il loro consenso – l’abbiamo vista farlo. Quindi, sai, non le sta dicendo: “Non puoi farlo perché non ne sei in grado”, ma: “Non dovresti farlo”. E le sta, diciamo, spiegando che i fantasmi sì, non sono vivi, ma sono in grado di prendere decisioni e dare il consenso, e questo Lucie dovrebbe ricordarlo. È interessante che lei non avesse praticamente incontrato nessun fantasma capace di parlarle di cosa si provi a essere uno spettro, prima di Jesse, e quindi lui le sta spiegando: “Non importa cosa pensi, i fantasmi sono capaci di volere cose, e di non volerle, e questa è una cosa importante che dovresti ricordare. Di conseguenza, non dovresti abusare del tuo potere e costringere i fantasmi a fare ciò che non vogliono, perché non è giusto, non è etico” ».

La collana che James ha regalato a Cordelia: «Ho visto un sacco di teorie! È sempre divertente leggerle. Beh, la collana ha un segreto – e questo è tutto quello che sappiamo. Non sappiamo davvero perché James l’abbia comprata. Cioè, sappiamo che dice di avergliela presa per il loro anniversario di due settimane, ma non sappiamo quale sia stata la sua vera motivazione. E si possono avere teoria a riguardo e su ciò che la collana dovrebbe poter fare… Ne ho viste tante, che vanno da: “La collana permette a Cordelia di parlare tante lingue diverse!”, a: “La collana le è stata regalata da Belial, e quindi in realtà è malvagia!” La mia reazione è: “Beh, tutto questo è divertente”. Ma non voglio calpestare le teorie di nessuno, ma… scopriremo perché gliel’ha comprata, cos’è, cosa fa, che segreto nasconde – questa domanda riceverà assolutamente una risposta. Non sarebbe giusto citare la collana e poi non menzionarla mai più. [Cat prova ad accennare la sua teoria a riguardo, basata sull’aspetto della collana – che potete trovare qui] No, no! Non condividere la tua teoria! ».

Se la partenza di Matthew per Parigi non sia un voluto richiamo all’esilio/gli ultimi anni di vita di Wilde (e, di conseguenza: quanto dovremmo essere preoccupati?): «Oh, il nostro caro Matthew. Povero, dolce Matthew. Sono tutti molto preoccupati per lui, e capisco il perché. Inoltre, questa è un’ottima domanda. Dunque… Oscar Wilde è stato mandato in prigione per essere gay, praticamente. La questione è in verità è molto più complicata, ma diciamo che in pratica è stato così. E quando è uscito di prigione, era in bancarotta e malato, ed è andato a Parigi per rimettersi in sesto. Ma non si è rimesso in sesto: è morto a Parigi. In effetti, è morto all’Hotel d’Alsace, che è l’hotel dove credo che Matthew abbia consigliato a Thomas di andare mentre si trovava a Parigi. Quando Thomas gli dice che andrà a Parigi, Matthew gli risponde: “Beh, allora devi stare all’Hotel d’Alsace”. Questo è solo un riferimento, ma è il posto in cui è morto Oscar Wilde, e oggi c’è un hotel in quel punto, dove sono stata mentre facevo ricerche per il libro – quando si poteva ancora viaggiare, sono andata a Parigi e ho visitato questo hotel, e visto la stanza in cui è morto. È stato figo. Macabro, ma davvero interessante. E amo Oscar Wilde, quindi per me è stato incredibile trovarmi lì dov’era stato, trovarmi nella stanza dove è morto. Quindi no, non dirò che Matthew è andato a Parigi per morire, perché sarebbe incredibilmente deprimente, e tutti sarebbero tristissimi… e sarebbe anche uno spoiler enorme… Ma credo che, beh… è difficile dirlo, ma credo che Matthew lo stia facendo per ragioni simili a quelle di Cordelia. Matthew sta tenendo il segreto di ciò che è successo in “Cast Long Shadows”, e ha gravato sulle sue spalle per tutto il tempo – non ce la fa quasi più, e vorrebbe solo parlarne con gli altri, soprattutto i suoi genitori, la sua famiglia, James. Lo dice a Cordelia perché non è coinvolta, in pratica. Cordelia non conosce granché Charlotte. Raccontarglielo è diverso dal dirlo a Charlotte stessa, o dal dirlo a James, che la conosce. A volte parli di queste cose con persone distanti dalla situazione, perché la cosa ti fa sentire più sicuro. Ma è stato un passo in avanti, e penso sia stato un bene che ne abbia parlato a Cordelia, e che lei abbia potuto confortarlo un po’. Ma pesa ancora sulle sue spalle che il suo parabatai e la sua famiglia non sappiano. E, uhm… Questo l’ha cambiato molto, l’ha trasformato in una persona diversa, e uno dei modi in cui l’ha modificato è che… beh, una cosa che sappiamo di lui, e che tutti continuano a ripetere in “Chain of Iron”, è che tende a innamorarsi di persone che non lo ricambieranno mai, perché non pensa di meritare di venire amato. E quindi credo che in questa fuga a Parigi Matthew stia cercando di diventare qualcuno di diverso, che merita di essere amato. Da Cordelia, ma credo che, in generale, voglia diventare una persona che merita amore. E soprattutto… lui forse questo non lo sa, ma penso che la cosa più importante di tutte è che Matthew impari ad amare se stesso. E quindi, se si parla di come Oscar Wilde sia andato a Parigi in un momento di forte emotività, allora sì, credo che si somiglino, e penso che sarà interessante vedere quali saranno le somiglianze e le differenze… quando arriveremo a Parigi, perché è ovviamente così che si aprirà il prossimo romanzo: saremo a Parigi con Matthew e Cordelia. Quindi ritengo che sarà molto interessante, e mi auguro che lo sia anche di più per i fan di Oscar Wilde ».

Sul motivo per cui in “Fantasmi del Mercato delle Ombre” Magnus dice che in Thomas c’è “un po’ un mostro”: «Credo che Magnus abbia detto che Thomas, come tutti i Lightwood, sia un “mostro dagli occhi verdi come tutti i Lightwood”? [Cat: “Credo che quello sia stato detto di Gideon o Gabriel”] Oh! Okay, allora non ricordo. Ricordo che Magnus abbia detto qualcosa sui “mostri dagli occhi verdi” che sono i Lightwood – e quello è un riferimento a [Shakespeare], a una citazione specifica: “La gelosia è un mostro dagli occhi verdi che dileggia il cibo di cui si nutre”. In pratica significa… Probabilmente stava parlando di Tatiana. È una citazione sulla gelosia – il mostro dagli occhi verdi è la gelosia. Non penso che abbia granché a che fare con Thomas. Penso che quando Magnus ha detto che in Thomas c’è “un po’ un mostro”… probabilmente è qualcosa che abbiamo già visto, nel senso che Thomas è ferocemente protettivo nei confronti dei suoi amici, ed è pure estremamente cocciuto. E, insomma, Thomas ha passato tutto “La Catena di Ferro” a pattugliare da solo: una pessima idea, che per lui non è finita bene… beh, in verità si potrebbe dire di sì. [Ridono] Ma solo perché Alastair lo stava seguendo in giro, tenendolo d’occhio, e perché poi è rimasto chiuso nel Santuario con lui. Quindi direi che a conti fatti, nel grande schema delle cose, per Thomas non è andata poi così male. Ma è stato comunque arrestato per omicidio… Sappiamo che Thomas è profondamente leale e cocciuto, e credo che fosse a questo che si riferiva Magnus ».

Se vedremo di più Jem (“Fratello Snackariah” ;P) in “Chain of Thorns”: «Oooh, il Fratello Silente sexy! Occupa tutti e dodici i mesi del calendario dei Fratelli Silenti sexy. [Ridono] Sì, ovviamente vedremo Jem. Non l’abbiamo visto granché in “Chain of Iron”, ma lo rivedremo in “Chain of Thorns” – è tornato, era in missione. Ma è tornato per occuparsi di ciò che sta succedendo. Ma lo rivedremo, ovvio. [Cat: “Parlerà della sua missione, nel libro?”] Voglio dire, se avete letto la storia breve alla fine de “La Catena di Ferro”, allora sapete già che cosa stavano facendo lui e Magnus. Potrebbe parlarne un po’, ma non sarà granché importante per gli avvenimenti del libro ».

Se Tessa e Lucie avranno modo di discutere delle somiglianze tra i loro poteri: «Beh, è interessante. Non lo so. Non ho ancora finito il libro. Penso che Tessa e Lucie debbano proprio avere una conversazione, e in effetti nella prima bozza di “Chain of Iron” ne avevano una – quindi è una scena tagliata che forse prima o poi rilascerò. In pratica sedevano a parlare di quanto era successo. Ho dovuto toglierla perché mi serviva che Will e Tessa sapessero meno di… di quanto stava succedendo, perché Lucie praticamente sparisce senza avvertimento, e nessuno di loro sa dove sia andata. E ho pensato: “No, Tessa non può sapere tutte queste cose, perché altrimenti saprà davvero troppo”. Penso però che dovrebbero avere una conversazione a riguardo, perché è qualcosa che Tessa può comprendere benissimo, nel senso che si tratta di un potere strano, che a volte gli altri trovano strano – un potere che richiede che tu… beh, l’abilità di vedere i fantasmi non richiede che tu debba protenderti profondamente all’interno degli spiriti altrui, ma ciò che Lucie sta facendo è emotivamente intenso, e richiede… sai, si è praticamente protesa e ha riportato l’anima di Jesse nella terra dei vivi – una cosa davvero intensa –, così come Tessa deve protendersi per assumere l’aspetto di qualcun altro. Decisamente parleranno di quest’esperienza che condividono, perché credo che Tessa sia qualcuno che può dire a Lucie che avere questo potere non la rende un mostro. [Cat dice che si augura che Cassie condividerà la scena, perché pensa che sarà davvero interessante] D’accordo, la cercherò ».

Se alla fine de “Chain of Thorns” possiamo aspettarci un epilogo e, in tal caso, se sarà simile a quello di The Infernal Devices: «Oddio. Me lo chiedono in tantissimi! E io mi domando: “Ma volete che Will muoia di nuovo?” [Cat urla: “NO!”] Perché dovreste volerlo affrontare per una seconda volta? Probabilmente ci sarà un epilogo. Non sarà lo stesso epilogo de “La Principessa”: offrirà un’esperienza diversa, perché sono libri diversi, serie diverse, su persone diverse – succedono cose diverse. Credo che si provi una sensazione… dolceamara, con i libri storici, perché sappiamo che gran parte di questi personaggi oggigiorno sono morti – e penso che sia anche per questo che l’epilogo di “Clockwork Princess” è così… che parola useresti? [Cat: “Triste?”] Triste, straziante. Dolceamaro, direi. Perché, sai… il fatto che Will muoia, e noi lo amiamo così tanto e ci importa di lui – e così quasi ogni altro personaggio della serie. Noi siamo Tessa: continuiamo a vivere, fuori dai libri, mentre altri muoiono. E credo che The Last Hours condivida quella stessa sensazione dolceamara, nel senso che quelle persone non ci sono più. Ho visto disegnare, ad esempio, James e Lucie con Mina – e lo capisco, capisco il desiderio di voler riunire queste persone, di metterle insieme, perché sono fratelli. È comprensibile. E la tristezza nasce dal tempo che sono separate dal tempo, giusto? È la base dei libri, il passo di “Grandi Speranze” – sto provando a ricordarlo. Vuoi che provi a recitarlo? [Cat: “Fai pure!”] “Sei stata in ogni riga che io abbia mai letto… sin dalla prima volta in cui sono venuto qui, ragazzo rozzo e volgare il cui cuore feristi anche allora. Le pietre di cui sono fatti i più solidi palazzi di Londra non sono più reali, né più impossibili per le tue mani da spostare, di quanto la presenza e la tua influenza, qui e ovunque, siano e sempre saranno per me. Fino alle ultime ore della mia vita… Estella, fino alle ultime ore della mia vita, non potrai che restare parte del mio essere, parte di quel poco di bene che ho in me, e del male” [Cat applaude] Quindi, sai… per me Pip sta parlando delle ultime ore della sua vita – di quando ripenserà a tutta la sua esistenza, e a quelle che sono state e sempre resteranno le sue influenze. Ed Estella resterà sempre parte di lui. E noi ci ritroviamo nella situazione, quando leggiamo lavori storici… sappiamo che tutto questo è passato. E credo che sia questo a rendere gli epiloghi così tristi. Penso che sarà un aspetto dell’epilogo di The Last Hours, perché resta valido anche qui ».

Se l’abitazione londinese degli Herondale che viene citata in “Signore delle Ombre” da Jace, mentre sta parlando con Kit, sia la casa di James e Cordelia a Curzon Street: «[Sorride soddisfatta] Quella di Curzon Street? Già. Curzon Street è il posto in cui viveva mio nonno quando abitava a Londra, ed è per questo che l’ho scelta. Ho una lunga storia con Curzon Street. Una delle mie librerie preferite in tutto il mondo si trova a Curzon Street – si chiama Heywood Hill. Ovviamente in The Last Hours non esiste, perché nel 1903 non c’era ancora, ma è praticamente lì che ho messo la casa di James e Cordelia. [Cat: “Ho dato un’occhiata su Google Maps, è davvero un bell’edificio”] Sì, è un bell’edificio: ho delle foto, le metterò su Instagram. Anche se, sapendo che è casa di qualcuno… non sarebbe un po’ strano, mi chiedo? Non saprei. Ci vivono delle persone normalissime. [Cat: “Già. Un conto è andare a farsi foto al Blackfriars Bridge, un altro è farlo davanti a casa di qualcuno…”] Tutte le case in cui vivono i personaggi di The Last Hours sono abitazioni reali, di cui ho foto, ma è per questo che non le ho mai pubblicate! ».