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Buon pomeriggio, Shadowhunters – siete pronti al nuovo snippet da The Land I Lost? ;D Siamo certe che lo adorerete, perché è davvero dolcissimo (e Rafael è un bambino adorabile!). <3
Buona lettura!

« The Land I Lost (GotSM #7) uscirà tra una settimana!
C’è tanto da amare in questa storia: la Malec, l’adozione di Rafael, il Mercato delle Ombre bloccato, gli Shadowhunters corrotti, dei vecchi amici e pure un vecchio nemico…
Per festeggiare l’ultima settimana mancante, ecco uno snippet! »

“Cos’è quella cosa che hai lì, tesorino?” chiese Lily mentre Alec entrava nella stanza.
“Quella cosa è il mio telefono,” rispose Alec. “Che ha rubato.”
Tra le mani di Rafael, il cellulare vibrò. Alec si sporse per prenderlo, ma Rafael lo spostò casualmente fuori dalla sua portata. Non sembrava averlo granché preoccupato il fatto che Alec avesse cercato di afferrarlo. Stava osservando il telefono.
Alec tentò di riprenderlo, ma poi si immobilizzò, colto di sorpresa. Mentre Rafael studiava il cellulare, la linea imbronciata della sua bocca ebbe un guizzo, e poi si trasformò lentamente in un sorriso. Il sorriso, lento e caldo e dolce, alterò tutto il suo viso.
Alec lasciò cadere la mano. Rafael rivolse il suo improvvisamente luminoso volto verso di lui e gli fece allegramente una domanda. Persino la sua voce sembrava diversa quando era felice.
“Non ti capisco,” gli rispose Alec, impotente.
Rafael agitò il telefono davanti al viso di Alec per chiarire la questione. Alec guardò lo schermo, e continuò a fissarlo. Da quando aveva scoperto ciò che gli Shadowhunters stavano facendo lì, aveva continuato a provare una sensazione di malessere e incertezza nello stomaco; ora il mondo gli sembrava di nuovo stabile, però.
Magnus gli aveva inviato una foto con la descrizione: “Io e Mirtillo siamo tornati a casa dopo una folle e pericolosa missione con un’altalena.”
Magnus era appoggiato alla loro porta d’ingresso. Max rideva, tutto fossette sulle guance, come faceva ogni volta che Magnus gli mostrava qualche magia per divertirlo. Erano circondati da luci blu e dorate, e da enormi bolle iridescenti che sembravano a loro volta fatte di luce. Magnus aveva sulle labbra un piccolo sorriso affettuoso, e le punte nere dei suoi capelli erano avvolte da luminosi fiocchi di magia.
Alec aveva chiesto a Magnus di mandargli delle foto ogni volta che si trovava lontano da casa, dopo la loro prima missione nel periodo in cui Max era ancora neonato. Per ricordargli il motivo per cui combatteva.
Lily si schiarì la voce. “Il bambino ha chiesto: ‘Chi è quell’uomo figo?’”
“Oh,” fece Alec, inginocchiandosi accanto al letto. “Oh, quello è – quello è Magnus. Si chiama Magnus Bane. È il mio – sono il suo – io e lui ci sposeremo.”
Un giorno, l’avrebbero fatto.
Alec non era certo del perché avesse ritenuto importante dirlo al bambino.
Lily tradusse. Rafael spostò lo sguardo dal telefono al volto di Alec, e poi di nuovo verso il cellulare, con le sopracciglia aggrottate per la sorpresa. Alec aspettò. Aveva sentito i bambini dire cose terribili, in passato. Gli adulti versavano del veleno nelle loro menti, che poi veniva fuori attraverso le loro bocche.
Lily rise.
“Ha detto,” gli riportò con gioia scellerata, “‘Cos’è che l’uomo figo sta facendo con te?’”
Alec esclamò: “Rafael, ridammi il telefono.”